13 marzo 2012

Venga dotto'

C’era una stagione in cui il medico di famiglia, quanto a onniscienza e rispetto, stava appena un gradino sotto a Dio. E a volte nemmeno.
Il medico condotto, se veniva a visitarti a domicilio perché avevi 39 di febbre, doveva trovare casa pulita e due dita di vinsanto in un bicchierino. E verso il dottore solo stima e fiducia, quando non adorazione.
Alla fine della giornata s’era tracannato per degnare quei diciotto/venti bicchierini eppure guidava ancora e non sbagliava una diagnosi ch’era una.
La famiglia si atteneva scrupolosamente a ciò che lui legiferava in fatto di comportamenti da tenere per il paziente e, soprattutto, in fatto di medicinali.
Intanto perché negli anni settanta si avevano ben altri cavoli di cui occuparsi che non lo studio dei principi attivi, ed era grasso che colava se in casa eran note l’aspirina, la cibalgina e il vicks vaporub. Ogni cristo che si rispettasse faceva il mestiere suo, e lo faceva al meglio.
E anche perché il ruolo del medico era incarnato di una sacralità che andava oltre ogni possibile parere personale, essendo modellata su principi etici radicati fin nell’anima d’Ippocrate.
Poi, abbastanza misteriosamente, la professionalità è implosa, portandosi dietro anche un impoverimento esemplare della qualifica. Il medico generico lo capisci da te che non sa un cazzo.
Eppure sono gli stessi dottori d’una volta - in taluni casi proprio la medesima persona fisica – quelli che tenevano la competenza cucita addosso e ora se la ritrovano sdrucita, a brandelli e divorata dalle tarme dello scetticismo. Sono fatalmente divenuti fallibili agli occhi della gente.
In giro è fitto di sedicenti dottorini o, comunque, di esperti che dormono con l’enciclopedia medica sotto al cuscino e che curano i propri familiari e se stessi sulla base di una ricerca su san Google motore martire, cui danno in pasto frasi del tipo vescicole purulente nella regione poplitea – che fare?
Il mestiere del medico di famiglia si sgonfia per forza se il paziente ha già l’elenco di medicine da farsi prescrivere, la lista di esami da richiedere e sa pure dove sta il poplite. Gli resta la firma, al dottore, e il prezioso ricettario rosso come residuale simbolo dell'antico potere.
Il dottore rimane informato solo per quanto riguarda i malati della vecchia guardia, quelli che trovi sempre all’ambulatorio nonostante siano afflitti solo dagli acciacchi dell’età. Quindi, scordatevi che possa tornarvi utile andare dal medico generico oggi, a meno che non vi serva uno straccio di certificato per la palestra.

18 commenti:

  1. La gente ha ripudiato la medicina per affidarsi alla stregoneria. I nuovi sciamani sono l'Enciclopedia medica per la famiglia, i giornaletti su Salute & Benessere, le erboristerie, le parafarmacie, i farmaci da banco nei supermercati, e nei casi più gravi Padre Pio e viaggio a Lourdes. Segnali del nuovo Medioevo che stiamo vivendo.

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  2. I medici sono come tutti gli altri. Trovi quelli bravi e quelli no. E' questione di culo. Come in tutto :)

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  3. Il mio medico di base è molto brava, competente, preparata ed è una stronza di prima categoria. Roba che se hai 39.5° di febbre prima ti visita da capo a piedi e poi ti da due giorni di mutua dicendoti che se poi hai ancora febbre eventualmente prolunga.
    A casa non viene praticamente mai, finisce che per non andare in ambulatorio e starci delle ore vado al lavoro finché non stramazzo.
    Comunque spezzo una lancia a favore della categoria: hanno la mia totale e piena solidarietà per quanto riguarda i vecchietti che per passare il tempo vanno in ambulatorio un giorno sì e l'altro pure.

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  4. Secondo me dipende molto dai medici.
    Io ho sempre avuto poco bisogno del medico perché ho la mamma infermiera e per cose generiche come l'influenza, otiti varie avute da piccola e cose simili è sempre bastata lei.
    Per un periodo ho avuto un medico di famiglia davvero bravo.
    Era psicologo, consigliere, medico tutto assieme.

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  5. Anche il mio medico quand'ero ragazzo era un grande, pensate, il suo cognome era Sanità, il nomen omen fatto persona!
    Ma quello che volevo esprimere principalmente (al di là del fatto che traspare dal post la pochezza del mio medico attuale, del quale fortunatamente ho poco bisogno) è la saccenza mostrata da tanti, troppi, sulle cose mediche... io ho avuto esperienze negative con colleghi, parenti, amici, persone che si muovono nell'ambito medico con la presunzione di essere migliori di chi ha davvero studiato magari solo perché possono consultare un libro o un forum. E mi fanno spavento.

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    1. Io ho un fratello medico che non si degna di curarmi se non ho almeno i primi sintomi del coma. La sua prescrizione solita è: non è niente, passerà.

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    2. mi piace!
      quella del mio - quando l'aulin non era ancora assimilato all'amianto - era:
      - Aulin. Mi raccomando: dopo mangiato!

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  6. Il mio è bravissimo, ma ha un grosso difetto prescrive troppi farmaci, per fortuna godo di ottima salute, ma se capita di aver bisogno di lui, vista la mia avversione per le medicine gli chiedo di limitarne il numero perchè tanto non li prenderei tutti. Viene a casa al bisogno ma in orari assurdi...una volta chiamato nel pomeriggio è piombato in casa all'una di notte, però accidenti non lo cambierei per nulla al mondo le sue diagnosi sono sempre esatte.

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  7. Io ho sfiducia negli specialisti, più che altro per i miei dolori di schiena. Per il resto ho una futura moglie medico, mi sono rotto una gamba e mi hanno rimesso a correre, mi sono operato agli occhi e ci vedo abbastanza bene, ma per la testa bacata non c'è stato niente da fare.

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  8. L'Aulin è superato, da qualche anno va molto l'Oki. Panacea di tutti i mali. A me non ha mai fatto niente, però mi piace il suo sapore di menta :P

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  9. Il discorso è piuttosto complicato.
    In primis, millemila leggine hanno costretto i dottori a dedicare molto tempo nella compilazione inutile di schede insulse, riducendo, di fatto, il tempo necessario per l'ascolto e la visita del paziente.
    In secundis, si è volutamente scelto di privilegiare gli specialisti (da medico di medicina generale si è passato a medico generico). Il risultato è che per ogni flatulenza anomala il paziente stesso chiede l'enterologo.
    Terzo, molti medici generici si sono messi a fare dell'altro (dietologi, naturopati, medici sportivi, DJ...) attività mooolto più remunerative.

    Concludo altrimenti H mi toglie il saluto.
    C'è da dire che da non molto è stata istituita la specializzazione in Medicina Generale, requisito necessario per diventare medico di famiglia.
    Statemi bene.

    ps. non sono un medico ne ho parenti medici, però ogni bistrattamento mi intriga e quindi mi ero documentato, tempo fa, per fare un post che purtroppo, ormai...

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    1. dottor tersilli non sia timido... posti, posti pure, basta che paga il ticchio.

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  10. quando per la visita di leva mi presentai al distretto con 2 bei certificati, uno per stenosi nasale (non vorranno mica uno che russa in una camerata di 40 letti?) e uno per soffio al cuore (non vorrano mica che durante un assalto gli muoia infartuato?) erano belli che firmati dal mio mitico dott. Danilo Sanità.
    Reazioni dei medici lì alla visita:
    - Ehi, lo sapete come si chiama il dottore di Bagnarripoli? Sanità! (medico che esamina le carte)
    - Uar uar uar (grassissime risate da parte di tutti gli astanti, dottori e coscritti)
    ABILE E ARRUOLATO
    avanti il prossimo

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  11. Limitandomi al medico di famiglia, quello di prima era bravissimo, quello attuale meno.
    Penso che, come in tutte le professioni, conti molto la persona, l'ippocrate uomo prima che l'ippocrate medico, che a giurare sono buoni tutti (vedi alla voce "spergiuro").
    Mantengo il fioretto fatto ieri sera al 90° "D. fai che segni Brandao e il prossimo commento da Hombre non lo faccio lungo! Ehm... troppo lungo."

    "Non basta la disoccupazione a fare la vocazione": anche il medico è lo specchio dei tempi. Invece di dica trentatre, dica ventisette, se ci si arriva.

    (D. non è dio, è Didier)

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  12. che bel post, hombre.
    mi è piaciuto tanto. lo stile. le immagini dei bicchierini di vin santo. il medico di base di oggi che non sa un cazzo e san gugol.

    il mio medico di base attuale me lo son tenuta (o meglio l'ho supplicata che mi tenesse lei come paziente) anche dopo che ho traslocato e cambiato distretto sanitario. è in gamba. i due che avevo avuto prima erano delle chiaviche solenni. mi son detta 'meglio non rischiare'.

    ps: al tuo commento sulla naja ho cappottato. macchettelodicoaffà?

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  13. io mi faccio scrupoli anche a prendere un accenno di paracetamolo quando sono prossima allo svenimento/coma.
    capita rarissimamente, però, lo ammetto, sono fortunata.
    e ho anche una soglia del dolore abbastanza alta.
    frutto di un esercizio costante, non di una benedizione dal cielo.
    negli ultimi tempi ho anche superato il senso di colpa "nell'abusare di medicinali che non mi servono" (si, ognuno ha le sue fisime, sono l'esempio vivente dell'opposto di un ipocondriaco) quando sto male che non mi reggo in piedi.

    e il mio medico di base, per quel po' che mi ha visto, non è malaccio. ha preservato in parte l'aura del vecchio medico condotto ;-)

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  14. fortunatamente vado raramente dal mio medico (1 volta ogni 2 anni) ma quando ci vado trovo sempre un sacco di gente (solitamente donne e anziane) che va lì solo per parlare. Lui le ascolta e loro stanno già meglio. Penso che sia un ottimo rimedio contro la solitudine.

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  15. Salve, vorrei segnalare un nuovo progetto, una web app concepita per smartphone, "Enciclopedia della Salute", per tutti.
    www.enciclopediasalute.it

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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