9 luglio 2014

Diamo a Cesare quel che è di Cesare

Due sonori schiaffi, secondo me, e gli risparmio le coltellate.
Il Pranda ci ha deliziato in questi mesi con alcune simpatiche conferenze stampa che hanno palesato quanto l'uomo fosse un po' confuso, prima, molto confuso, durante, e persino patetico, dopo.
Questa sorta di Kung Fu Pranda senza controllo ci avrebbe guadagnato se fosse stato doppiato a braccio da Fabio Volo.
Non solo, caro Cesare, hai sputato nel piatto dove hai mangiato, mi preme ricordarti che quel piatto te l'eri pure cucinato da solo.
Mi tocca rivalutare il Lippi 2010 e lo Scolari di ieri che con "È solo colpa mia" hanno incarnato in maniera degna - laddove questo era possibile - il ruolo di capitano della nave.
Questi sono i fondamentali, ricaro Cesare, e se non li sai salli.
Lo spogliatoio non era diviso, Sostiene Prandeira. Ora, ancor caro Cesare, dobbiamo credere a 'sta minchiata smentita da tutti i personaggi vicini alla squadra e dalle soffiate degli interessati? Ok, facciamo finta di crederci, lo spogliatoio non era diviso, beh, s'è diviso subito dopo però (cfr. dichiarazioni di Buffon, De Rossi, Balotelli), questo riconoscerai che è oggettivo. E la responsabilità di ciò di chi è? Dài che ci puoi arrivare!
Del resto, come si dice per i figli, l'educazione s'insegna con l'esempio non con la teoria. E se i tuoi giocatori hanno sparlato gli uni degli altri infangandosi a più riprese è solo perché hanno seguito il tuo esempio: quello di parlare a sproposito.
Ma quando mai nel calcio si è sentito un allenatore che riporta in conferenza stampa i dialoghi tra lui e i giocatori come fossero nastri sbobinati? Avevi la coscienza così sporca da doverti giustificare in ogni occasione? Tu eri il selezionatore, pagato per gli onori e per gli oneri delle tue scelte, a nessuno dovevi spiegazioni così dettagliate delle tue convocazioni.
Rossi sì, poteva far meglio, ma si può comprendere il suo disappunto, tra l'altro condensabile in un tweet e non ripetuto in una sorta d'accanimento come il tuo. O avete giocato in quel modo indecoroso perché il tweet di Rossi vi aveva tolto la serenità? (tra l'altro altri bei tweet d'incoraggiamento alla squadra e tifo erano seguiti da parte di Pepito)
E Destro? Gran signore, è stato zitto quando tu ti sei permesso di riportare colloqui privati che tali avevano da restare.
Pure Balotelli hai scaricato, che tu e solo tu avevi fortemente voluto, difeso e imposto, in barba ai codici etici, ai pareri dei tifosi e degli altri componenti della squadra. Guarda che ci vuole una bella faccia tosta!
Questo per dirti, econquestachiudo caro Cesare, che le parole sono importanti e che la mia stima (e ti garantisco quella di molti altri, fiorentini e non) in te come uomo è crollata definitivamente ieri.
Che di calcio ci capivi pochino era invece cosa nota, e i tifosi viola sanno, sanno di Maggio, di Balzaretti, di Semioli... tanto per fare tre nomi.
Io avrei portato Toni e avrei lasciato Cassano sul divano in balìa del telecomando, ma queste son chiacchiere da bar, le scelte erano compito tuo e va bene, ma le hai rinnegate troppo presto, e ancora prima che il gallo cantasse!
E dimettersi non ti restituisce poi tutta quella dignità quando te ne vai a coprirti d'oro in Turchia.

2 commenti:

  1. Nella classifica dei peggiori allenatori della nazionale è riuscito a piazzarsi all'ultimo posto, ma solo perché non è previsto il sottozero.
    Tra i contributori all'unità assoluta dello spogliatoio hai dimenticato Buffon, forse per carità di patria.
    Ciao.

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  2. A me piace Klinsmann. Non perche' e' un panettiere, e c'ho un debole per chi sa fare un mestiere con le mani. Non perche' e' corregionale dell'uomo che ho sposato. E nemmeno perche' era un gran giocatore, perche' si', ero interista forse all'epoca, e ascoltavo la gialappa's che lo chiamava panteganabionda, ma niente di piu'. Mi piace perche' e' stato sempre capace di costruire un gruppo. Di farli crescere e crederci assieme. Un po' troppo USA, ma ci vive, li', e ci sta. Yes you can, insomma. In Germania lo hanno sempre saputo, che il vero tecnico era il suo socio, quello che poi ha preso il suo posto, e che lui era "quello che si occupa della motivazione e di alzare l'autostima e la coesione del gruppo", piu' o meno. Si e' visto anche con la azionale USA, agli ultimi mondiali. Ecco. Mi pare che Prandelli no.

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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